L’arredatore di interni’, figura professionale nata abbastanza recentemente ed oggi davvero molto diffusa, è colui il quale dovrà incaricarsi del delicatissimo compito di mettere la ciliegina sulla torta a coronamento di un evento speciale come il matrimonio, la persona nelle mani della quale si affida buona parte della propria vita, dal momento che sarà lui a gestire gli spazi vitali che rappresenteranno la quotidianità della vita familiare.
Spesso quando si acquista una casa ci si lascia trasportare da fattori emotivi, affettivi se l’immobile si trova in una zona particolarmente legata alla nostra infanzia, o di puro entusiasmo; poi si guardano le mura, si prendono le opportune misure, e ci si rende conto di essere in alto mare, soli, alla disperata ricerca di un aiuto per capire come sfruttare al meglio gli spazi a disposizione. Ci si sentirebbe davvero frustratissimi se, come è capitato spesso, dopo aver raggiunto un traguardo come quello di avere una casa tutta per se, per un qualsiasi banale motivo, l’armadio non si apre perchè la spalliera del letto è troppo vicina, o perché l’anta è bloccata dal comodino!
Come nasce questa figura professionale
Ad ognuno il suo dunque, ed all’arredatore d’interni il compito di ottimizzare gli spazi vitali. La professione di ‘arredatore d’interni’ nasce più o meno attorno al 1950, e non è altro che una lenta metamorfosi subita nel tempo da quello che anticamente era il lavoro di ‘decoratore’ o ‘addobbista’, mestiere già in voga nell’antica Grecia. Oggi invece si chiama interior designer, una figura professionale che è molto più vicina a quella di uno ‘stilista’ di interni che a quella di un architetto.
Se un tempo per essere ‘decoratore’ bastava soltanto ornare con gusto saloni o luoghi adibiti per la celebrazione di riti o feste, oggi per essere ‘arredatore d’interni’ la cosa non è poi così semplice; a conferma di ciò basti pensare che il Politecnico di Milano ha recentemente creato un apposito corso professionale, poi diffusosi rapidamente in quasi tutte le Università italiane, che oggi risulta essere uno tra i più frequentati, dal momento che sempre più imprese costruttrici pubbliche e private oggi richiedono i servizi di un ‘interior designer’.
Studi e titoli necessari per diventare arredatore d’interni
Diciamo pure che bisogna come minimo possedere alcune doti fondamentali di partenza per essere un buon ‘interior designer’, poi il resto lo si può apprendere in qualsiasi momento; buona predisposizione ai rapporti interpersonali e capacità di comprendere bene il problema che si va ad affrontare, le giuste nozioni tecniche di base in materia, e soprattutto un po’ di competenza in materia psicologica; si, esatto, perché è proprio il saper gestire al meglio l’aspetto psicologico il vero centro di questo lavoro.
Studi superiori ad indirizzo tecnico (geometra, architetto), successivamente implementati da corsi professionali che, come accennavamo prima, sono ormai disponibili presso tutte le facoltà italiane, rappresentano già una base abbastanza solida per intraprendere la carriera di arredatore d’interni, poi tutto sta alle proprie capacità, nell’abilità di saper capire le effettive esigenze del cliente e saperle tradurre nella miglior soluzione al miglior prezzo.
Problem solving e massimizzazione delle risorse disponibili
Dopo il giorno più sognato ed atteso di tutta una vita, in cui la coppia vede realizzarsi il desiderio più grande e si tuffa a capofitto verso un nuovo stile di vita, c’è l’impatto con un’altra realtà abitativa, impatto molte volte durissimo; nuove abitudini, nuovi spazi vitali, nuove concezioni di organizzare e sistemare le cose…tutto questo rappresenta un vero incubo per molte persone. Uno studio accurato, fatto prima ancora di comprare la casa che piace, e volto a pianificare al meglio lo sfruttamento degli spazi a propria disposizione muovendosi in comodità, preverrebbe ogni tipo di problematica, e senz’altro sarebbe di grande giovamento alla nuova famiglia per un inizio meno traumatico.
E’ proprio qui che si concentra tutta la bravura e la professionalità di un buon arredatore d’interni, è questo il punto cardine attorno al quale ruota tutta la faccenda; avendo conosciuto in precedenza bene tutte quelle che sono le esigenze e le abitudini di cadauno dei membri della famiglia, un vero ‘interior designer’ professionista saprà non solo come organizzare gli spazi vitali di cadauno di essi attenendosi alle regole ferree che gli spazi disponibili impongono, ma anche strutturare al meglio punti luce, porte, ottimizzando al massimo centimetri e spese.
Gli arredatori d’interni più conosciuti al mondo e le loro folli idee
Certo quando le risorse economiche e gli spazi a disposizione sono considerevoli, e cioè permettono magari anche qualche ‘piccolo capriccio’ di estetica, viene richiesta tutta la stravaganza, la bizzarria, e l’originalità di un arredatore d’interni, e ce ne sono molti famosi al mondo per le loro creazioni.
Giuliano Andrea dell’Uva ad esempio, giovane architetto napoletano diventato famoso per alcuni interni di prestigio da lui firmati in Hong Kong, Milano, Capri, è riuscito a coniugare la praticità di alcune soluzioni ultra-moderne alle memorie estetiche delle sue terre d’origine; Rafael de Cardenas (fondatore dello ‘Studio Architecture at Large’) ha invece usato la ‘progettazione di atmosfere’ come proprio marchio di fabbrica. Come loro molti altri ‘stilisti d’interni’ si fanno apprezzare oggi per l’abilità con cui sanno coniugare praticità e stile, ma un buon arredatore d’interni queste cose le sa.