Team building: un modo per miglorare il rendimento e la motivazione dei lavoratori

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Il termine ‘Team building’ non è altro che un inglesismo (tendenza molto in voga oggi giorno) usato per definire una certa attività di ‘costituzione e formazione di un gruppo’, sia esso di lavoro (team work o job team), di gioco (game team), di benessere (wellbeing team), o di qualsiasi altro settore dove è previsto un lavoro di gruppo e ci si prefissa dei risultati o obiettivi da raggiungere in squadra.

Questa tecnica è utilizzata in particolar modo in ambiti aziendali, ed è volta a creare maggior collaborazione e coesione tra i dipendenti di una stessa azienda per migliorarne le singole potenzialità; ovviamente, se per esempio si si sta pensando di applicarla alla propria impresa e non si ha mai avuto l’occasione di sperimentarla in precedenza, è consigliabile, almeno per i primi approcci, avvalersi dei preziosi consigli di personale esperto e consulenti tecnici specifici della materia o del settore in questione (es. gestione di risorse umane, cucina, training, basket etc…).

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Qual’è l’origine di questa tecnica?

Pur essendo un termine abbastanza moderno, possiamo trovare qualche prima teoria sulla tecnica del ‘Team building’ già attorno al 1920, quando lo scrittore e psicologo statunitense William Mc Dougal pubblicò le sue prime dissertazioni sull’argomento nel libro ‘The group mind’, nel quale metteva appunto in risalto l’importanza per una qualsiasi impresa di formare gruppi di lavoro comunicativi, positivi, e soprattutto produttivi, con il preciso scopo di massimizzarne la resa.

Successivamente, intorno al 1927 più o meno, il professor Elton Mayo diede inizio ad una serie di esperimenti volti a scoprire quale fosse il valore da attribuire alla relazione tra la produttività e le condizioni di lavoro; tale fase sperimentale fu condotta in una fabbrica elettrica di Chicago e prese il nome di ‘esperimento Hawthorne’, ed i risultati che si ricavarono da essa dimostrarono con assoluta certezza che le due cose sono ‘direttamente proporzionali’, ovvero che questa tecnica, in parole povere, funziona.

Costruire una squadra forte, uno degli obiettivi del Team building

Generalmente la vera e propria costruzione di un gruppo di lavoro inizia fuori dall’ambito aziendale e dagli orari lavorativi, e spesso il primo approccio si fa bevendo qualcosa o magari mangiando una pizza insieme, proprio per cercare di anteporre il fattore umano e comunicativo a quelli che potrebbero essere gli interessi aziendali; armonia di gruppo, positività, buon livello di scambi comunicativi, forte attitudine e predisposizione al miglioramento professionale, sono i primi requisiti fondamentali alla base di questo processo, saranno poi le capacità di colui che prenderà le parti del leader a dare una forma man mano sempre più definita e chiara al progetto ed a delineare le linee guida dello stesso. Tempo e costanza giocano senza dubbio un ruolo molto importante per la buona riuscita di questa tecnica.

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Vantaggi del Team building

Motivazione, coesione di gruppo, spirito di collaborazione finalizzata al ‘problem solving’ in tempi brevi ed in modo certo; sono queste le prime mète da prefiggersi quando si inizia a mettere su una squadra di lavoro, d’altra parte il concetto non è poi così diverso da quello di una squadra di calcio solida e forte in ogni settore del campo, giusto per rendere bene l’idea.

Un continuo confronto con i colleghi, la confidenza e la fiducia cieca tra tutti, la crescita della propria autostima, il riuscire a dare una valutazione oggettiva ai problemi senza ad ogni costo anteporre la propria idea risolutiva a quella che invece è l’opinione del gruppo, sono i primi risultati visibili (sempre che si sia fatto un buon lavoro) di questa tecnica, e qualsiasi impresa ne gioverebbe senza alcun dubbio, un investimento che varrebbe certamente la pena di fare.

Eventi partecipativi per generare Team building

Attività ludiche, escursioni in alta montagna con gare di rafting organizzate a sorpresa, weekends fuori porta fatti di divertimento e pura goliardìa tra ‘compagni’ di avventure, ma anche competizioni di go kart, una sessione di guerra virtuale a gruppi, magari un conflitto di ‘paintball’…sono queste di solito le prime attività di gruppo nelle quali si possono già gettare le basi per la costruzione di uno squadrone vincente, e la cosa gratificante sarà leggere la gioia e la soddisfazione di chi, oltre a divertirsi, ne ha compreso veramente l’utilità.

Un secondo ‘step’ per avanzare nella realizzazione di questo interessante progetto formativo potrebbe anche essere quello di organizzare, all’interno dell’azienda stessa in cui si presta lavoro, piccole competizioni fittizie tra ‘micro gruppi’ di lavoro, anch’esse volte al conseguimento di obiettivi comuni e migliorativi; la cosa più importante però deve essere sempre la collaborazione volta al miglioramento, solo in questo modo si cresce professionalmente.