Tutto quello che c’è da sapere sulla Siberia

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Forse non tutti sanno che la Siberia occupa circa il 75% del territorio russo, e che i suoi confini vanno dal versante orientale dei Monti Urali fino alle rive dell’Oceano Pacifico in longitudine, e dalla catena montuosa degli Altaj fino alle rive del Mar Glaciale Artico in latitudine, sviluppandosi su una superficie di circa 13 milioni e 100 mila metri quadrati, davvero tanta roba. La vastissima area su cui si estende la Siberia presenta grandi diversità a seconda delle zone, alcune di esse più popolate (e magari anche un po’ meno fredde), ed altre invece più desertiche perché avvolte da un clima talmente proibitivo da non permettere segni di vita umana.

La principale caratteristica che contraddistingue queste terre così belle ma altrettanto difficili da vivere, è rappresentata dai bruschi cambi climatici e dalle escursioni termiche; ci sono infatti luoghi dove nei mesi estivi la temperatura si aggira intorno ad una media di circa 15-16 gradi, poi però la stessa crolla bruscamente in inverno fino ad arrivare anche a 50 gradi sotto lo zero, come accade ad esempio nella città di Verkojansk nei pressi del fiume Lana. Nei territori dell’estremo oriente di pertinenza russa invece, le condizioni climatiche risultano essere leggermente più accessibili, e ciò grazie alla presenza dei monsoni estivi, la cui azione fa si che le temperature medie registrino valori un po’ più ‘tiepidi’.

Notizie di storia e geografia sulla Siberia

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Gli storici collocano l’inizio della storia della Siberia intorno al secolo XIX a.C., in seguito alle incursioni dei popoli Sciti e Xiongnu, poi le steppe furono prese d’assalto e conquistate da varie tribù nomadi appartenenti prevalentemente all’Impero Turco ed a quello Mongolo. Ad ogni modo, storicamente il punto di svolta fu l’insediamento dei Russi in età medievale, poi la nascita della linea ferroviaria Transiberiana diede il via a tutto il processo di sviluppo economico di quelle terre.

Inverni lunghi e freddissimi ed estati brevi e tiepide, è in sostanza questo il clima predominante della Siberia, con escursioni termiche davvero notevoli soprattutto nelle zone nord-orientali della Russia asiatica. Il territorio è attraversato da alcuni grandi fiumi (alcuni di essi navigabili) tra cui spiccano per portata d’acqua Ob, Jenisei, ed Irtys, mentre non sono poi così tanti i laghi, quasi come se tutte le acque dolci dovessero essere concesse in esclusiva al lago Bajkal.

I posti più belli da vedere

Certo, pensare di fare un viaggio in Siberia non è proprio come andare dietro l’angolo, poi bisogna anche sapera dove dirigersi e che tipo di viaggio si è deciso di fare; come detto, ci sono zone che, seppur abitate e con segni di urbanizzazione, arrivano in inverno ad avere soltanto 3 ore di luce al giorno ed una temperatura minima di – 50 gradi, ma ciò non significa che in Siberia ci si può andare solo in estate, basta ad esempio scegliere una meta che sia sul versante sud-occidentale della russia asiatica e le cose sarebbero completamente diverse.

La città di Irkutsk ad esempio, con le sue sfavillanti cupole dorate e gli oltre 600 monumenti storici che possiede, potrebbe essere una buona soluzione per un viaggio di carattere culturale in Siberia, in zone dove però, climaticamente, le temperature sono abbastanza ‘sopportabili’ tutto l’anno. Impossibile perdersi una escursione alle due maggiori isole (in totale ce ne sono 26) presenti nel lago Bajkal, ovvero Olkhon e Khuzhir, perché ne vale veramente la pena.

Il lago Bajkal, una delle 7 meraviglie della Russia

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Sotto la tutela della UNESCO in quanto patrimonio dell’umanità dal 1996, il lago Bajkal si estende su una vastissima superficie di circa 31.700 kmq, è il secondo lago al mondo per lunghezza dopo il lago Tanganica (Africa Orientale), ed il primo in assoluto per profondità media (745 metri circa). E’ ovviamente un lago d’acqua dolce e, udite udite, si calcola che contenga circa il 20% delle riserve d’acqua dolce di tutto il pianeta! Incredibile vero?

Grazie alle sue acque molto sature di ossigeno (circa al 75%), il lago Bajkal è molto più popolato da varie vorme di vita rispetto ad altri grandi laghi, e per questo motivo lo è anche nei suoi abissi più profondi, cosa che invece non si riscontra altrove a causa dell’anossìa. Sono addirittura state scoperte circa 2500 specie di vita animali e vegetali considerate endemiche, ovvero esclusive di questo territorio tra cui la nerpa, meglio conosciuta come foca del Bajkal, e soprattutto una specie di piccolo crostaceo della famiglia degli Epischura che rappresenta la principale fonte di alimentazione per tutto l’ecosistema, essendo alla base della catena alimentare, e presente in grandissime quantità.